Versione sintetica, ad uso della Rete
Siamo nell'anno 3004. Il famoso storico
African Bongo scopre un antico trattato sulla compilazione dell'orario
scolastico, scritto da Gianfranco Bo circa 1000 anni prima. E' l'unico
documento conosciuto in cui si parli di un'istituzione ormai estinta da
secoli: la scuola.
Sulla base di questo trattato è possibile riuscire a capire che cosa
era la scuola?
di Gianfranco Bo
Sommario
1.
Introduzione
2.
Definizioni
preliminari
3.
Postulati e primi
teoremi
4.
Principali sviluppi
teorici
5.
Paradossi
crono-logici
6.
Esercizi
7. Appendice storico-filologica all'edizione
dell'anno 3004
1. Introduzione
di African Bongo
Nel dicembre dello scorso anno,
nel corso degli scavi per la metropolitana Sestri Levante - Chiavari, vennero
alla luce alcuni Water Closet (WC) risalenti all'anno 2004.
Anzi, fu recuperata una intera toilette con i muri ancora perfettamente
conservati. Esperti linguisti dopo aver decifrato le iscrizioni sulle pareti
stabilirono con assoluta certezza che si trattava di un antichissimo cesso
scolastico.
Poiché noi non sappiamo assolutamente nulla della scuola di 1000 anni fa, è
facile intuire l'inestimabile valore del ritrovamento.
I lavori della metropolitana furono immediatamente bloccati e sostituiti con
i ben più raffinati scavi archeologici. Come supposto, in quel sito c'era
un'intero edificio scolastico.
Purtroppo tutti i libri, i quaderni, i registri, i CD-ROM dell'epoca, essendo
stati sepolti per così tanto tempo, erano completamente biodegradati.
Le speranze però si ravvivarono quando venne alla luce un armadio blindato.
Una volta aperto si scoprì che conteneva solo un grande foglio di carta
quadrettato e pieno di parole ripetute 18 volte (poi si è capito che erano
nomi di insegnanti) e un fascicolo intitolato:
Manuale dell'orario scolastico
Teoria
matematica ed esercizi
di Gianfranco Bo
Questo manuale, assieme ad un
esemplare di orario scolastico, è tutto ciò che ora abbiamo a disposizione
per tentare di capire che cos'era, nel 2000, l'istituzione chiamata scuola.
Abbiamo quindi deciso di pubblicarlo pensando di fare una cosa utile per
tutti gli studiosi interessati a questo argomento.
Buona lettura.
Aprile 3004
African Bongo
2. Definizioni preliminari
Ogni teoria che si rispetti
inizia con una serie di definizioni che servono a delimitare con assoluto
rigore il suo campo di indagine.
Def.1
Dicesi "insegnante" un bipede implume dedito a sbarcare il
lunario aggirandosi in certi locali pieni di alunni. La sua attivita' non e'
regolata dal caso ma dall'orario scolastico.
Precisazione. Gli insegnanti si
dividono, agli effetti della compilazione dell'orario, in 3 categorie:
professori, professoresse, compilatori dell'orario.
Def.2
Dicesi "orario scolastico" un foglio di carta rettangolare di cm
100 x 70 pieno di caselle inizialmente vuote le quali devono essere riempite
con nomi di insegnanti ripetuti non piu' di 18 volte.
Def.3
Dicesi "professoressa" un insegnante che ha figli, genitori,
coniuge, e altri parenti da accudire generalmente al lunedi' e al sabato e
dalle ore 12 alle 14.
Def.4
Dicesi "professore" un insegnante privo di coniuge, figli ed
altri simili parenti nonche' esente da impegni periodici a cadenza
prefestiva.
Precisazione.
Si noti che, sulla base
delle definizioni date, lo status di "professore" o "professoressa"
e' del tutto indipendente dal sesso. Su questo argomento si ritornera' in
seguito con alcuni teoremi.
Def.5
Dicesi "compilatore dell'orario" un essere ottuso e crudele, parziale e
persecutore, che passa molte ore al giorno a riempire di nomi l'orario
scolastico in modo del tutto casuale senza essere soddisfatto fin che non ha
trovato la soluzione peggiore di tutte.
Def.6
Dicesi "studente" un ragazzo desideroso di apprendere,
qualunque sia il suo orario.
Def.7
Dicesi "ora" l'intervallo di tempo fra due squilli di
campanella.
Eccezioni:
a) se e' troppo breve
trattasi della "ricreazione";
b) se e' troppo lungo vuol dire che l'ultima ora e' finita da un pezzo.
Def.8
Dicesi "ora a disposizione" un'ora in cui l'insegnante ha sicuramente
qualcosa di piu' importante da fare.
Def.9
Dicesi "buco" un'ora che puo' essere impiegata a
lanciare anatemi contro il compilatore dell'orario.
Def.10
Dicesi "ultima ora" quella dalla quale escono tutti
inc@#*^#ti.
Def.11
Dicesi "giorno libero" quel fenomeno per cui una remota
possibilita' diventa assoluta certezza.
Precisazione: Secondo la legge,
l'orario di servizio settimanale degli insegnanti può essere svolto in 5 giorni. Ma il compilatore dell'orario deve riuscire a fare tutti gli orari da 5 giorni.
Def.12
Dicesi "desiderata" quell'insieme di cose che permette di
distinguere i professori dalle professoresse.
Def.13
Dicesi "motivo didattico" l'ultima risorsa.
3. Postulati e primi teoremi
Alle definizioni seguono gli
assiomi o postulati che enunciano una serie di fatti, che stanno alla base
della teoria, la cui verita' e' talmente chiara e palese che non richiede
alcuna dimostrazione.
Postulato 1
Ogni giorno scolastico ha
la sua prima ora e la sua ultima ora moltiplicate per il numero delle classi.
Postulato 2
Ogni settimana ha un
sabato ed un lunedi' moltiplicati per il numero delle classi.
Postulato 3
In ogni insieme di
insegnanti c'e' sempre l'ultimo arrivato, il penultimo arrivato, il
terzultimo arrivato,... il primo arrivato.
Inoltre esiste sempre qualcuno
che deve ancora arrivare.
Postulato 4
L'unico modo per
diminuire il numero delle ultime ore e' diminuire il numero delle classi.
Postulato 5
Diminuendo il numero delle
classi diminuisce il numero degli insegnanti.
Postulato 6
L'orario scolastico deve
essere riempito con nomi di insegnanti.
Ai postulati segue il corpo
della teoria formato da teoremi che andrebbero dimostrati utilizzando la logica,
la quale però è del tutto inutile per convincere le persone. Nel seguito, per
non annoiare il lettore, si omettono le dimostrazioni.
Ecco due esempi di teoremi che
derivano banalmente dai postulati e dalle definizioni.
Teorema.
Se in un orario scolastico
compaiono nomi tipo: Paperino, Topolino, Nembo Kid, Tiramolla, Nonna
Abelarda, Zagor, etc., per quelle ore si dovra' trovare un supplente.
Precisazione.
Sia qui che nel seguito,
con i nomi Paperino, Topolino, Nembo Kid, Tiramolla, Nonna Abelarda, Zagor,
etc., non si fa riferimento ad alcuna persona realmente esistente ma soltanto
ai noti personaggi dei fumetti.
Teorema.
Data la fotografia di un
insegnante non e' possibile stabilire se e' un professore o una
professoressa.
Corollario.
Dato lo stato di
servizio, si puo' congetturarlo.
Corollario.
Dati i desiderata, si
puo' stabilirlo con certezza.
Metateorema
fondamentale.
I teoremi di questo
compendio si dividono in 5 categorie:
a) Teoremi dimostrabili con metodi logico-matematici.
b) Teoremi dimostrabili col metodo della pressione psicologica.
c) Teoremi non ancora dimostrati o congetture o credenze popolari.
d) Teoremi non dimostrabili né ora né mai.
e) Teoremi apocrifi cioe' erroneamente attribuiti all'Autore.
4. Principali sviluppi teorici
Teoremi sul sabato libero,
sulle ultime ore e sui buchi.
Teorema.
Il numero delle ultime ore del sabato e' uguale a quello di tutti gli altri
giorni. E a quello delle prime ore.
Teorema.
Un insegnante non puo'
fare 2 o piu' volte l'ultima ora nello stesso giorno.
Corollario.
Il numero degli
insegnanti che fara' le ultime ore del sabato deve essere uguale al numero
delle classi.
Corollario.
Se un insegnante non fa
l'ultima ora allora la fa un altro.
Teorema.
E' sempre possibile
dire: "L'ultima ora la faccia un altro!"
Corollario.
Questa cosa la puo' dire
anche l'altro.
Credenza popolare.
Alcuni non la possono
dire.
(Se questa congettura fosse dimostrata allora si toglierebbe la ciclicita')
Esiste una forma piu'
debole della congettura che recita:
Alcuni non possono essere
"l'altro".
Teorema.
"L'altro" e'
sempre l'ultimo arrivato o qualcuno che deve ancora arrivare.
Teorema.
Paperino, Topolino,
Nembo Kid, Tiramolla, Nonna Abelarda, Zagor, etc., non possono essere
"l'altro".
Teorema.
E' quasi impossibile
togliere un buco ad uno senza darlo ad un altro.
Corollario.
I buchi migrano verso
gli orari degli ultimi arrivati.
Teorema.
E' impossibile togliere
un'ora ad uno senza darla ad un altro.
Teorema sublime.
Il giorno libero di Dio
e' la domenica.
Teorema mistico.
Gesu' lavorava senza
orario.
Corollario.
Ma mori' giovane.
(e dopo essere risorto smise di lavorare)
Teorema di Yul
(Brinner).
Il sabato libero e' come
la testa pelata: chi ce l'ha un anno ce l'ha anche l'anno dopo.
Teorema.
Chiedi sempre il sabato
libero: cosi' quando dovrai rinunciarci potrai chiedere qualcosa in cambio.
Teorema di Ponzio
(Pilato).
Se il popolo vuole il
sabato libero allora aprite la galera e liberatelo.
Corollario di Barabba.
Cosi' nessuno riuscira'
piu' a prenderlo.
Corollario di Julius (o
della trinita').
Sabato libero a nessuno,
3 prime ore a tutti, 3 ultime ore a tutti, 3 buchi a tutti.
Nota storica.
Julius fu un eretico; se
le sue teorie avessero avuto un seguito la compilazione dell'orario avrebbe
cessato di essere una scienza.
Teorema (apocrifo).
Il sabato libero e' come
una bella dentiera completa: chi c'e' abituato non puo' permettersi di starne
un anno senza.
Nota.
Questo teorema e' un
palese apocrifo totalmente al di fuori dello stile raffinato del Bo, come
pure e' apocrifo e banalmente falso quest'altro teorema da cui deriverebbe il
precedente.
Teorema (apocrifo).
Il sabato libero ce
l'hanno solo quelli con la dentiera.
Poiche' il Bo non si occupo' mai
di finanza & marketing, e' apocrifo pure il seguente:
Teorema (apocrifo).
Il giorno meno libero e
piu' redditizio per chi si arricchisce vendendo cianfrusaglie, servizi vari
da week-end, parrucchini e dentiere, e' il sabato.
Teorema della costante
universale.
La somma dei buchi e
delle ultime ore in un orario e' costante.
Corollario di Pitagora.
La somma dei buchi e
delle quinte ore tolti ad un insegnante equivale a quelli aggiunti ad un
altro insegnante.
Teorema.
Se l'orario di sabato
fosse da 4 ore invece che da 5, il numero delle ultime ore del sabato
rimarrebbe invariato.
Teoremi
generali sull'orario.
Teorema.
Per fare un orario puo'
bastare una matita ma sono necessarie almeno 3 gomme.
Corollario.
Se indossi camicie senza taschino allora il materiale
necessario dovra' essere triplicato.
Primo teorema di Mario.
Se usi una matita con
mine dello 0.5 allora:
a) non te ne intendi di matite;
b) procurati 3 scatole di mine.
Teorema.
Se usi troppo la gomma
allora:
a) ascolti troppo gli altri, oppure...
b) non sei capace di fare l'orario.
Teorema.
Il compilatore che
ascolta troppo gli altri:
a) presto si dara' all'alcool, oppure...
b) rassegnera' le dimissioni, oppure...
c) fara' un orario pessimo, oppure...
d) non riuscira' a finire l'orario in tempo.
Corollario.
Gli orari meglio riusciti
dei conservatori tedeschi furono fatti da L. van Beethoven.
Secondo teorema di
Mario.
Se uno chiede una volta
cose serie, probabilmente le otterra'.
Se le chiede 2 volte fara' perdere del tempo.
Se le chiede 3 volte, non sono cose serie.
Nota storica.
Pare che questi teoremi
siano dovuti a Lino Trebuche, pittore e homme graveur campano vissuto a
cavallo tra il XX e il XXI secolo.
Divenne famoso quando espose un Orario scolastico su cui erano tracciate
scene di vario erotismo professorale post dadaista alla biennale di Venezia
nel 1991.
Suoi Orari sono esposti a New York, Parigi, Londra, San Salvatore dei
Fieschi, e sono quotati dai 2 ai 7 milioni di euro.
Un Orario del Bo Gianfranco, erroneamente attribuito al Trebuche ed esposto
per alcuni decenni al Louvre e' stato trasferito all'Accademia delle Scienze
di Moscow.
La scoperta e' stata fatta da un cartolaio in possesso di licenza elementare
il quale ha notato che l'Orario era scritto con mine dello 0.5, notoriamente
aborrite dal Trebuche.
Il famoso critico Mario Zanna, profondo conoscitore del Trebuche, ha in
seguito dimostrato definitivamente la falsa attribuzione in uno scritto di
275 pagine intitolato: "Ma Trebuche Lino non si ferma qui".
Teorema.
L'orario e' come la
mozzarella: non si puo' usare quello dell'anno prima.
Teorema.
Il giorno libero
dell'anno scorso viene dimenticato, se e' sabato.
Teorema.
Un orario personale
bello si dimentica il 15 giugno, un orario brutto verra' rinfacciato al
compilatore per molti anni.
Teorema.
L'orario dell'anno
scorso era sempre migliore di quello di quest'anno.
Corollario.
L'orario scolastico
generale, nel corso degli anni, andra' via via peggiorando fino a raggiungere
il caos piu' totale, detto anche di massima entropia.
Corollario.
L'orario scolastico e'
una metafora dell'universo. Ma nessuno apprezza il compilatore per questo.
Teorema blues.
Un orario potra' essere
migliore ma non sara' mai buono.
Teorema.
Ogni minima modifica in
un punto dell'orario si espandera' fino a coinvolgerlo tutto.
Teorema.
Ogni miglioramento
globale dell'orario comportera' lievi peggioramenti locali che saranno
interpretati dagli interessati in chiave persecutoria.
Teorema.
Ciascuno vede solo il
"suo" orario personale, e quelli migliori del suo.
Teorema.
L'unico modo per non
fare un orario personale migliore di un altro e' quello di farli tutti
pessimi.
Teorema.
Se vuoi che uno accetti
un orario personale, presentagliene prima uno peggiore.
Teorema.
Subito dopo aver
fotocopiato la versione definitiva dell'orario ed averne iniziato la dettatura
nelle classi si troveranno almeno 2 errori fondamentali.
Teorema di Gennariello
ATA, il Grande.
Ma che ccazz ve lu state
a mmena'.
Dateme l'orario, cumme l'e' l'e', che l'aggio a detta' in te classi.
Teoremi
generali sulle palle del compilatore e sul part-time.
Teorema.
Il volume delle palle
del compilatore dell'orario il 5 di ottobre e' molto superiore alla media.
Corollario.
Il 10 di ottobre non e'
piu' possibile distinguere una palla dall'altra.
Corollario.
Il 15 di ottobre...
speriamo che abbia finito l'orario.
Corollario.
Se un compilatore si
riduce a lavorare in piedi e indossando un kilt allora non e' capace di fare
l'orario.
Teorema.
Se dividi a meta' un
impegno con uno che ha il part time allora:
a) a te ne toccheranno i 3/4, oppure...
b) egli riuscira' a svolgere la sua parte in meta' tempo, poi tu dovrai
rifarla;
c) in ogni caso il tuo stipendio restera' invariato.
5. Paradossi crono-logici
Teorema.
Se vai in palestra non troverai
gli insegnanti di educazione fisica che ti aspettavi di trovare.
Teorema.
Essi avranno una
motivazione che ti fara' sentire un idiota per non averla capita da solo.
Metateorema conclusivo.
Non c'e' nulla di meno
credibile di una dimostrazione matematica.
6. Esercizi
Problema 1.
In un orario da 5 ore al
giorno:
"Non voglio la prima ora, neanche l'ultima, voglio non meno di 3 ore.
Mettimi pure qualche buco, non ho problemi."
Risposta: tipico problema di cui Eberardo Lapompa ha dimostrato l'insolubilita'
da alcuni secoli ma che alcuni continuano a porre.
Problema 2.
Ci sono 6 classi e 10
insegnanti disponibili. Quanti di essi dovranno fare sia la prima che
l'ultima ora? Chi di essi la fara'?
Risposta: 2, l'ultimo arrivato e il penultimo arrivato.
Problema 3.
"Visto che il mio
collega non puo' fare l'ultima ora del sabato, allora non posso farla
neanch'io."
Risposta: tipico problema esplosivo e contagioso, insolubile.
Problema 4.
"Vorrei il sabato
libero perche' frequento l'Universita'... sto prendendo la 75° laurea in
Psicopatologie sociali delle formiche e delle cicale Ruapehu. (in Nuova
Zelanda, esattamente agli antipodi dell'Italia. NdA)"
"Ma, al sabato le universita' non sono chiuse?"
"Si', ma io frequento al venerdi'!"
"???"
"Certo, io frequento l'universita' di Wanganui, in Nuova Zelanda.
Partendo al sabato di buon'ora e viaggiando in direzione OVEST sulla linea
Cogorno- Milano-Bogota'-Wanganui riesco a guadagnare 12 ore di fuso orario
percio' arrivo al venerdi' a mezzogiorno. Consumo un pasto frugale e
frequento le lezioni al venerdi' pomeriggio. Logico, non ti sembra?"
Problema 5.
"Vorrei il sabato
libero perche' voglio farmi il week-end in pace... e poi ce l'hanno
tutti!"
"Tutti... chi?"
"Tutti!"
"Ma va?"
"Si'! Ce l'ha mio cugino, mia sorella, mia mamma, il mio fidanzato, e ce
l'ha pure Nembo Kid per cui lo voglio anch'io."
Problema 6.
Si puo' far fare
l'ultima ora del sabato a Tiramolla?
Risposta: si' pero' solo in sesta elementare e quarta media.
Problema 7.
Quali ore possono essere
assegnate a Zagor?
Risposta: solo ore buche.
Problema 8.
E' nata prima la scuola
o gli orari scolastici?
Risposta: ovvio, e' nata prima la scuola, anzi la scuola ha cessato di
esistere con la formulazione del primo orario scolastico.
7. Appendice storico-filologica all'edizione dell'anno 3004
Spero che la lettura di questo
antico Manuale vi sia piaciuta e vi sia stata anche di qualche utilità.
Pare che si tratti di capitolo
di un'opera piu' vasta dedicata alla descrizione metodica dei professori e
delle professoresse. Quest'opera tuttavia non e' mai stata trovata ed
esistono fondati dubbi che sia mai stata scritta.
Chi erano i professori? Che cosa
facevano?
Avendo a disposizione solo un trattato sull'orario scolastico e poche altre
notizie non e' possibile stabilirlo con certezza.
Probabilmente si trattava di
esseri umani anche se le fonti iconografiche lasciateci dal Trebuche non
contribuiscono a dissipare i dubbi in merito.
Certamente il loro lavoro era
difficile e pericoloso, richiedeva notevoli capacita' decisionali ed un
fisico non comune; non sembra neppure esclusa la possibilita' che i
professori usassero protesi elettroniche e meccaniche, attive e passive che
ne facevano dei veri e propri esseri bionici. Pare che ricorressero a
dentiere, parrucchini, peace-makers, occhiali, baffi, penne, matite, etc,
anche se purtroppo si e' perso il significato di questi termini.
La loro preparazione fisica e
mentale era durissima, estendendosi per non meno di 18 anni seguiti da almeno
altri 10 di tirocinio.
La loro unita' di tempo di
intervento era presumibilmente molto breve, veniva denominata "ora"
ed essi non ne erogavano piu' di 18 nell'arco della settimana. Rarissime
erano le persone in grado di farne di piu'.
Pertanto si pensa che
lavorassero sott'acqua o in profonde miniere impestate di gas mefitici.
Secondo una teoria poco
accreditata pare che lavorassero in camere sigillate contenenti atmosfere
aliene dove provvedevano all'educazione degli extraplanetari.
Purtroppo non sappiamo che cosa
significasse la parola "educazione".
Un altro termine che ricorre
alcune volte nel trattato del Gianfranco Bo e': "alunno".
Sul significato di questa parola
il buio e' quasi totale ma non sembra che denotasse alcunche' d'importante
nella scuola.
Il reperimento di alcuni dati
statistici ci fa supporre che gli "alunni" venivano piu' che altro
espulsi dalle scuole, poi cominciarono a diminuire naturalmente fino ad
estinguersi nel 2150.
Tuttavia la scuola continuo' a
funzionare benissimo e a produrre orari scolastici per altri 2 secoli.
Questo ha fatto concludere ad
alcuni studiosi che con il termine "alunni" si intendesse un
prodotto collaterale connesso con lo svolgimento della funzione insegnante.
A tutti questi dubbi storici si
aggiunge il fatto che il Gianfranco Bo scrisse il suo trattato nella lingua
meno diffusa sia nel mondo che nel suo stesso paese: l'ITALIANO.
Ma questo e' tutto cio' che ci
e' rimasto...
E d'altronde, ora che al mondo
siamo quasi tutti neri, o almeno marroncini, sara' sempre piu' difficile
decifrare e comprendere la contorta ed assurda civilta' dei bianchi.
African Bongo
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